Consigli e risorse

Più sicuri in rete

Social e app permettono ai nostri figli un accesso pressoché illimitato a contenuti che potrebbero non essere adatti alla loro età. Sfruttare al meglio le risorse della rete si può ma occorre conoscerne anche i rischi. 

Per questo trovate in questa pagina un approfondimento dedicato a tutte le operazioni che – in quanto genitori – dobbiamo considerare per garantire la massima sicurezza ai bambini online.

Quali regole per la sicurezza dei nostri figli online?

Tutti i genitori, nel momento stesso in cui decidono di consegnare ai propri figli un dispositivo tecnologico (console, smartphone, o altro) dovrebbero essere consapevoli circa le principali potenzialità, le criticità e i pericoli che si possono incontrare.

Innanzitutto è infatti importante avere ben chiaro quale è il tempo massimo (lo screen time) che possiamo concedere ai bambini nell’utilizzo delle tecnologie

Oltre a questo passaggio fondamentale, è poi utile conoscere alcuni paletti raccomandati dagli esperti: la Società Italiana di Pediatria ha stilato una serie di regole per l’utilizzo tecnologia bambini

  • No a smartphone e tablet per almeno un’ora prima di andare a dormire
  • No a smartphone e tablet durante i pasti
  • Dai 5 agli 8 anni il tempo limite giornaliero è di 2 ore

La Società Italiana di Pediatria ha anche cominciato a predisporre una guida informativa sulla sicurezza online per i genitori, sviluppata da Fondazione Carolina con il contributo di Meta e raccolto una serie di preziosi dati sull’utilizzo delle connessioni.

Che cos'è la genitorialità digitale? 5 consigli per cominciare

Il digital parenting o genitorialità digitale è l’insieme di comportamenti che i genitori dovrebbero adottare per regolare il tempo trascorso dai propri figli online. Una sfida e un’importante responsabilità, ma anche un’ottima opportunità per aiutarli a diventare cittadini digitali più responsabili.

I sistemi di parental control e gli altri sistemi per controllare le attività dei propri figli online offrono agli adulti un grande aiuto, tuttavia è fondamentale in parallelo al loro utilizzo iniziare un percorso che porti a raggiungere autoconsapevolezza e spirito critico: le uniche vere armi per poter garantire ai nostri figli un presente consapevole insieme a un futuro in cui saranno in grado di navigare autonomamente evitando i pericoli della rete e acquisire una piena cittadinanza digitale.

Ecco dunque 5 consigli pratici per iniziare subito questo percorso:

  • Scegliamo e decidiamo insieme delle password sicure per gli account
  • Proteggiamo la loro privacy sui social network limitando l’accesso ai dati
  • Impariamo insieme a fare attenzione alle truffe online
  • Insegniamo ai bambini a non postare nulla che potrebbero rimpiangere in futuro
  • Parliamo in casa di cyberbullismo

Infine, assicurare la sicurezza dei nostri bambini è un compito che richiede anche collaborazione e una parte attiva da parte dei nostri figli. In una parola: attivare un percorso di reverse mentorship. Prima di intraprendere un percorso di genitorialità digitale i genitori, i docenti e i tutori dei bambini devono chiedersi anche: quanto siamo disposti, come genitori, a invertire il ruolo di mentorship, di guida? A chiedere “Mi insegni?”, “Mi aiuti?” e a riconoscere le capacità e le competenze dei nostri figli? Scopri di più all’interno dell’articolo Videogiochi e relazioni familiari 

Come gestire la sicurezza e la protezione dei dispositivi dei bambini?

Se in passato prima di affidare un telefonino a un ragazzo si aspettava fino ai 13-14 anni, oggi il primo approccio con il mondo della tecnologia si ha fin dalla più tenera età: a due-tre anni i bambini sono già capaci di scegliere i video con i loro cartoni animati preferiti. A sei anni sono capaci di sbloccare il dispositivo e di lanciare le applicazioni con i videogame. A otto-nove anni sono autonomi in tutto: sanno chiamare, mandano i messaggi e scaricano le applicazioni dal Google Play Store e dall’App Store. 

Per molti genitori è un sollievo che i propri figli abbiano uno smartphone sempre con loro: possono conoscere in ogni momento la loro posizione e sapere se sono a scuola. Ma prima di far utilizzare uno smartphone a un bambino è importante compiere alcune azioni.

Privacy

La prima cosa da fare è assicurarci che la privacy del ragazzo sia al sicuro. A questa età è molto semplice cadere nelle trappole degli hacker e dei truffatori: basta cliccare su un link e ci si ritrova con lo smartphone bloccato per colpa di un virus o peggio ancora con un abbonamento a pagamento attivo sul dispositivo. Che sia uno smartphone Android o un iPhone a un bambino, per proteggere la privacy dei nostri figli è necessario che i genitori cambino alcune impostazioni. Su entrambi i sistemi operativi mobile sono infatti presenti alcune impostazioni che limitano l’utilizzo dello smartphone da parte dei bambini. 

Parental control

Il secondo sistema che si deve attivare è poi naturalmente il parental control, che permette di limitare l’accesso dei bambini ad alcune applicazioni e blocca l’acquisto delle applicazioni. Dal 21 novembre 2023 – infatti – le linee guida sui sistemi di protezione dei minori sul web individuate e approvate con la Delibera AGCOM 9/23/CONS e confermate dalla conversione in legge del cosiddetto Decreto Caivano (legge 159 del 13/11/2023) rendono obbligatorio per legge l’uso del parental control su tutte le linee intestate a soggetti minorenni. Le linee guida prevedono che siano predisposti filtri – a disposizione gratuitamente per tutti gli utenti – per i contenuti non appropriati ai minori e dunque dei blocchi per il materiale riservato a chi ha compiuto la maggiore età. Scopri di più su questo argomento.

Altri accorgimenti

Altri accorgimenti importanti, che non riguardano solo i nostri figli ma la sicurezza di tutta la nostra famiglia, è quello di utilizzare una VPN, ovvero una connessione WiFi più sicura: la sicurezza e la manutenzione della connessione alla rete domestica sono fondamentali, così come la scansione periodica del router per verificare la presenza di virus.

Come insegnare ai bambini a creare password sicure?

Per insegnare ai nostri figli a utilizzare password sicure è necessario in via preliminare capire con chiarezza quando una password è sicura, ovvero quando rispetta alcune regole di base e rende così meno semplice ad una persona o ad un software l’accesso ai nostri dati.

Una password sicura contiene lettere (maiuscole e minuscole), numeri e (preferibilmente) anche simboli, è lunga almeno otto caratteri ed è difficile da indovinare.


Stabilito questo punto fermo, è importante considerare che solo un dialogo con i genitori e gli insegnanti li aiuta davvero a comprendere la sua importanza, il modo più efficace per crearla e il senso della sua segretezza, fornendo al tempo stesso gli strumenti efficaci per ricordarla. è infatti fondamentale confrontarsi con i bambini per capire perché serve proteggersi nel mondo digitale e perché è così importante farlo con delle chiavi d’accesso sicure.

Infine, è fondamentale fare degli esempi, da trovare nelle esperienze digitali che i bambini già conoscono, come per esempio i videogiochi o i giochi nelle app di smartphone e tablet dove sempre più spesso esistono sistemi di autenticazione per il salvataggio di record e avanzamenti nel gioco.

Per approfondire l’argomento e consultare anche una serie di attività pratiche da fare con i bambini a casa e a scuola per imparare a generare e utilizzare password sicure leggi la pagina web che ha realizzato il portale Educare Digitale, il portale di Daniele Catozzella, Media Education Manager, educatore e assistente sociale specialista.

SEGUI IL CORSO SULLA GENITORIALITÀ

Rafforza l’attività educativa svolta a scuola dal progetto didattico NeoConnessi seguendo il corso realizzato con la direzione scientifica di Roberta Franceschetti ed Elisa Salamini, esperte di media literacy ed educazione digitale e fondatrici dell’associazione Mamamò, fornisce alle famiglie suggerimenti e strategie per la crescita armonica dei figli, oltre a numerosissimi consigli per rafforzare anche a casa la sicurezza online.

Come insegnare ai bambini l’importanza della propria identità digitale?

Sono due i punti fondamentali da trattare quando si parla di immagini di minori online. 

Da un lato insegnare ai bambini l’importanza della propria identità digitale e la necessità di non condividere contenuti di cui un giorno potrebbero pentirsi. Il web infatti –  come un diamante – è per sempre e qualunque cosa si posti online è destinato a restare per lungo tempo, anche se si crede di esser riusciti a cancellarlo. Per questo motivo vale la pena parlare apertamente con i propri figli e spiegare loro che qualunque azione si compia su Internet ha una valenza nella vita reale e avere delle conseguenze tutt’altro che secondarie. Anche ad anni di distanza.

Dall’altro lato, va tenuto presente anche il fatto che (ancor più dei bambini) i genitori condividono ogni anno sui social network – secondo le stime del Sole24Ore – una media di 300 scatti dei propri figli esponendoli, spesso inconsapevolmente, a molti pericoli (è il cosiddetto fenomeno dello sharenting, sul quale anche il Garante della Privacy si è pronunciato più volte).

Anche in questo caso dunque non si tratta solo di “insegnare” ai nostri figli, bensì di affrontare insieme a loro un percorso condiviso e che riguarda tutta la famiglia, dando noi per primi – in quanto genitori – il buon esempio.

È giusto pubblicare le foto dei nostri figli sui social network?

Una risposta esatta non esiste, il tutto dipende dalla volontà dei genitori. Tuttavia, se proprio non possiamo fare a meno di postarle sui social network foto dei nostri figli, è necessario perlomeno utilizzare alcune precauzioni

Per prima cosa infatti è necessario essere coscienti che sulle piattaforme social sono presenti tantissime persone, comprese quelle con problemi mentali, che potrebbero utilizzare le immagini per altri scopi. 

Per questo motivo è necessario fare la massima attenzione ed essere sicuri con chi si sta condividendo l’immagine del bambino, controllando bene le impostazioni del proprio profilo. 

Inoltre, per aumentare la sicurezza dei ragazzi, considerate sempre la possibilità (più che consigliata) di pixelare o mascherare la faccia del proprio figlio (a questo link una serie di App adatte allo scopo consigliate da Salvatore Aranzulla).

Il ruolo dei genitori e la privacy: come comportarci con i nostri figli?

Proteggere i nostri figli è la cosa più importante che c’è. Però a volte potrebbe accadere che i genitori, forse per eccesso di protezione, controllino lo smartphone o leggano il diario personale dei loro figli. Fino a che punto è lecito spingersi in questo tipo di attività? Esiste un diritto al controllo delle azioni e dei movimenti dei figli sul web, senza ripercussioni da un punto di vista della privacy?

Quali diritti e quali doveri hanno i genitori?

Cominciamo con il dire che in Italia il Codice Civile sottolinea il fatto che i genitori hanno il compito di “istruire ed educare” il figlio e, di conseguenza, verificare che lo stesso rispetti l’istruzione e l’educazione impartita. Senza contare che i genitori sono diretti responsabili delle azioni (anche quelle online) perpetrate o subite dai figli minori e dei relativi danni.

Secondo la legge italiana, tuttavia, se i genitori possono controllare azioni e movimenti dei figli sul web, tali controlli devono essere effettuati soltanto nel momento in cui sussiste una motivazione e non per eccesso di curiosità o senso di possessività. Esiste infatti – in parallelo al “diritto di correzione e controllo” da parte dei genitori, dall’altra esiste anche un “diritto dei minori alla privacy“, sancito dall’art. 16 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo, siglata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989, che tutela la vita privata e familiare del bambino, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza. Di conseguenza, il genitore deve stare attento a non interferire in modo ossessivo ed ingiustificato nella vita del figlio, per non rischiare di sfociare nel cosiddetto cyber-stalking.

Come uscire dunque da questo cortocircuito? Ancora una volta il modo più facile ed efficace per controllare nostro figlio su Internet, al contempo rispettando la sua privacy, è quello del parental control, che consiste nel limitare l’accesso web soltanto a determinati siti e, si spera, ridurre il tempo trascorso online.

 

Il controllo delle interazioni online: è possibile monitorare chat e posizione?

Come abbiamo visto poco sopra nel caso della privacy, è possibile, anzi in alcuni casi doveroso, da parte dei genitori, il controllo delle interazioni online dei propri figli. E la possibilità di monitorare in tempo reale la posizione o le conversazioni via chat di un membro della famiglia, saperlo in un posto “sicuro” che sia casa, scuola o altro luogo abitualmente frequentato, rende questa opzione molto appetibile. Tuttavia, non va nascosto il problema relativo alla legittimità del ricorso a tali strumenti, principalmente quando il loro utilizzo diventa un abuso, una vera e propria intrusione nella “sfera privata” del minore.

Pertanto – sebbene sia possibile con i sistemi tecnologici attuali controllare la posizione e le conversazioni di nostro figlio – questo tipo di controllo andrebbe usato solo quando esistono reali e fondati motivi per sospettare che stia accadendo qualcosa di pericoloso. Ed è invece preferibile, da un punto di vista educativo, utilizzare sistemi di parental control che blocchino l’accesso a contenuti, App e funzioni ritenuti pericolosi o inadatti, affiancando a questo tipo di azione un dialogo costante con i propri figli, volto a stimolare in loro la capacità di riflettere, di credere in se stessi e nelle loro capacità, incoraggiandoli a essere più autonomi e a segnalare situazioni sospette, in un clima di fiducia piuttosto che di controllo, perché un bambino troppo protetto continuerà a sentirsi perso e insicuro, non riuscendo a capire come muoversi da solo. 

Verso una classificazione europea dei giochi

Esiste un metodo valido su quasi tutto il territorio europeo per classificare i videogiochi attraverso cinque categorie di età e otto descrizioni di contenuto. Il sistema – realizzato dal Pan European Game Information (PEGI), una società belga indipendente, senza scopo di lucro e con finalità sociali – è supportato dai principali produttori di console, tra cui Sony, Microsoft e Nintendo, nonché dagli sviluppatori e dagli editori di giochi interattivi in tutta Europa. Scopri di più

LEGGI A CASA “NATI DIGITAL – STORIA PER PICCOLI ESPLORATORI CURIOSI”

A scuola come a casa, il tempo della condivisione è prezioso per crescere, sempre. Leggiamo il libro insieme condividendone la lettura e le esperienze digitali. Chiediamolo ai docenti nel flusso dei prestiti che fanno capo alla bibliotechina di classe affinché racconto, divertimento e riflessioni siano condivisi anche in famiglia.

Come proteggere la reputazione dei bambini online o denunciare un abuso?

La reputazione online (o web reputation) è costituita dalla percezione che gli utenti del web hanno di quella persona (Agenda Digitale.eu). E in un’epoca in cui sempre di più i bambini sono presenti sul web, anche dalla prima infanzia (magari tramite l’intermediario genitore) la reputazione digitale è una condizione a cui prestare molta attenzione: non solo per monitorare che cosa gli altri pensano di noi, ma anche di sicurezza nei confronti delle informazioni sensibili e personali.

Ogni azione che si compie online, infatti, va a incidere sulla propria web reputation, poiché ogni comportamento e ogni notizia reperibile in rete contribuiscono a formare l’idea e il giudizio che gli altri hanno di noi. 

Per monitorare la reputazione online dei nostri bambini è dunque importante considerare che quando siamo online e utilizziamo il nostro dispositivo lasciamo sempre dietro di noi ampie tracce di dati, la cosiddetta impronta digitale.

Se una singola impronta non è di per sé significativa, l’insieme di tutte quelle che lasciamo costituisce la base della reputazione online, ovvero il modo in cui gli sconosciuti e i conoscenti pensano a noi. E proprio per questo motivo è necessario proteggerla in modo che nessuno possa utilizzarla o alterarla. Come? Ecco 5 consigli pratici!

 

  • Controlla sempre che un sito Web sia sicuro prima di visitarlo
  • Limita la quantità di informazioni personali che condividi online
  • Elimina i vecchi account inutilizzati
  • Aggiorna sempre i software
che utilizzi
  • Naviga in sicurezza sulle reti WiFi pubbliche utilizzando una VPN
Cosa fare in caso di abusi?

Naturalmente è l’ultima condizione in cui vorremmo trovarci con i nostri figli. Ma in quel caso per prima cosa possiamo pensare di rivolgerci a dei centri specializzati. Per esempio esistono dei Safe Internet Center che informano, consigliano e assistono bambini, genitori, insegnanti e prestatori di assistenza su questioni digitali e lotta contro gli abusi su minori online.

Se il nostro ruolo di genitori e nemmeno gli enti specializzati non sono sufficienti, in presenza di abusi accertati o di situazioni che non riusciamo a risolvere serve però l’intervento delle forze dell’ordine.

In questi casi occorre rivolgersi immediatamente alla Polizia di Stato, che ha realizzato il servizio di Denuncia via web di reati telematici, un progetto che nato per velocizzare e aiutare i cittadini nelle segnalazioni online e porre all’attenzione delle forze dell’ordine comportamenti ed eventi di natura presumibilmente illegale, al fine di permetterci di verificare la reale illiceità dei fatti rappresentati.

Ricorda però che se ti trovi in presenza di un reato è necessario comunque recarsi presso uno dei presidi della Polizia di Stato sul territorio e che la segnalazione online NON sostituisce in alcun modo il servizio di pronto intervento. Pertanto se avete la necessità di contattare urgentemente le forze dell’ordine, comporre il numero telefonico Europeo 112 o 113.

Consulta statistiche e normative sul tema

Secondo una ricerca del Centro per la Salute del Bambino onlus e dall’Associazione Culturale Pediatri (2023) 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni sanno usare il cellulare dei genitori, il 30% dei genitori usa lo smartphone per calmare i più piccoli già durante il primo anno di vita e il 70% dal secondo anno. 

Questo dato mette in luce – secondo la Società Italiana di Pediatria (SIP) – una scarsa consapevolezza da parte delle famiglie e una condizione di solitudine nei bambini: il 26% dei genitori permette che i propri figli utilizzino i device in autonomia tra 0 e 2 anni, percentuale che sale al 62% per la fascia 3-5 anni, all’82% a nella fascia 6-10 anni e al 95% tra gli 11 e i 15 anni. E a questo si legano rischi documentati per la salute psicofisica di un uso precoce, prolungato e non mediato dagli adulti, dei media device nei bambini da 0 a 8 anni, rilevando interferenze negative sul sonno, sulla vista, sull’apparato muscolo-scheletrico, sull’apprendimento e persino sullo sviluppo cognitivo.

Consigli e raccomandazioni

Da qui dunque la raccomandazione di evitare del tutto smartphone e tablet prima dei due anni, limitare l’uso a massimo 1 ora al giorno tra 2 e 5 anni e al massimo a 2 per quelli di età compresa tra 5 e 8 anni.

Dagli otto anni in su tuttavia, in uno studio condotto presso la University of London è emerso che i bambini apprendono più velocemente utilizzando un tablet piuttosto che un libro, perché la possibilità di interagire con uno schermo sarebbe uno stimolo per lo sviluppo cognitivo favorendo l’apprendimento. 

Le tecnologie digitali non rappresentano dunque di per sé un rischio per lo sviluppo ma il loro uso va modulato in base all’età e fortemente accompagnato dalla presenza dell’adulto e da scelte consapevoli sull’uso e sull’esposizione agli schermi. Ma ricordiamo sempre che  i bambini e le bambine imparano dal nostro esempio: se ci aspettiamo che i figli imparino ad utilizzare consapevolmente la tecnologia, è importante che vedano fare lo stesso agli adulti. E che tante volte siamo proprio noi genitori a dare il cattivo esempio: secondo uno studio dell’associazione inglese “Parent Zone” sul fenomeno dello sharenting ogni anno un bambino appare in media in 195 istantanee immesse nel web dai genitori: al compimento dei 5 anni, sarà protagonista di circa 1000 scatti online.

Leggi le FAQ

Come posso proteggere la mia rete WiFi da accessi non autorizzati?

Proteggere la propria rete WiFi da accessi non autorizzati è un processo continuo che prevede alcune misure fondamentali: 1. tenere sempre aggiornato il firmware del tuo router 2. utilizzare una password forte e complessa per il tuo router WiFi. 3. Disabilitare la funzione WPS (WiFi Protected Setup) se non utilizzata attivamente 4. Se si ha un MAC, attivare li filtri sul proprio router WiFi per consentire solo ai dispositivi autorizzati di accedere alla rete. 

Quali sono le impostazioni di sicurezza essenziali per i dispositivi dei bambini?

La funzionalità principale per proteggere i dispositivi dei nostri figli è il parental control, grazie a cui è possibile sia limitare il tempo trascorso davanti allo schermo sia l’accesso a giochi, collegamenti, contenuti e app non adatte ai bambini. Dal 2023 il parental control è uno strumento obbligatorio in Italia su tutti i dispositivi.

Come posso prevenire il furto di identità online dei miei figli?

La causa principale di furto dell’identità online sono le email e i messaggi via chat di spam e phishing. Fate dunque sempre attenzione alle email e ai messaggi ricevuti e insegnate ai vostri figli a non cliccare su eventuali link o allegati sospetti e naturalmente a non essere noi per primi a diffondere informazioni personali online. Infine, cercate di utilizzare connessioni sicure.

Quali sono i rischi dello sharenting, ovvero dell’eccessiva condivisione di foto dei bambini online?

Lo sharenting è un termine utilizzato per descrivere la condivisione online eccessiva da parte dei genitori di contenuti che riguardano i propri figli/e (fatti, fotografie, video…). La parola unisce share (condividere) e parenting (genitorialità). L’eccessiva condivisione può infatti portare a rischi concreti, tra cui l’utilizzo improprio di foto da parte di estranei per fini maliziosi: ciò che si pubblica online non rimane più sotto il nostro controllo e diventa dunque facilmente accessibile a chiunque. 

Cosa fare se mio figlio è vittima di abusi online?

In caso di sospetti abusi commessi online occorre porre all’attenzione delle forze dell’ordine comportamenti ed eventi di natura presumibilmente illegalee rivolgersi alla Polizia di Stato. Si può utilizzare il servizio di Denuncia via web di reati telematici, ma se siamo sicuri di essere in presenza di un reato è necessario comunque recarsi presso uno dei presidi sul territorio e sporgere regolare denuncia.

Come posso monitorare l'attività online dei miei figli senza violare la loro privacy?

I genitori hanno il dovere di “istruire ed educare” i figli, e dunque di vigilare sulle comunicazioni del minore a fini educativi o di protezione. Tuttavia i controlli devono essere effettuati soltanto nel momento in cui sussiste una motivazione e non per eccesso di curiosità o senso di possessività. Insomma, poiché anche i genitori devono stare attenti a non interferire in modo ossessivo ed ingiustificato nella vita dei loro figli, dialogare e instaurare una relazione di fiducia è sempre preferibile al controllo.

Come si configurano le impostazioni di sicurezza su smartphone e tablet per bambini?

Gli utenti Apple possono creare un account per i propri bambini e avere così accesso a tante opzioni legate al parental control: basta andare su Impostazioni e su Tempo di Utilizzo, scegliere la seconda opzione (“Questo [dispositivo] appartiene a un bambino”) e seguire le istruzioni. Gli utenti Android possono invece utilizzare il sistema di parental control di Google Play accedendo alle Impostazioni e attivando la voce Controllo Genitori. Anche in questo caso l’app chiede di scegliere un PIN da inserire ogni volta che si vorrà effettuare un download.

Come posso aiutare mio figlio a gestire la pressione dei coetanei online?

Iniziare presto a parlare con i nostri figli di ciò che è e non è accettabile online per guidare le decisioni che prendono (anche nella vita reale) è fondamentale per far crescere la loro autostima ed evitare di subire la pressione dei loro pari. Per questo avere  una serie di regole che vengono ricordate e alle quali attenersi è importante tanto quanto capire perché potrebbero sentire il bisogno di correre dei rischi e trovare modi per reindirizzare il loro comportamento verso qualcosa di più positivo. Approfondisci l’argomento sul sito Internet Matters.

Come posso spiegare a mio figlio l'importanza di non condividere informazioni personali online?

Per rendere i bambini consapevoli e attenti il miglior modo è condividere con loro l’esperienza della navigazione su internet: facendo i primi passi insieme, i bambini e le bambine possono acquisire consapevolezza e sicurezza di sé, imparando come comportarsi anche di fronte a nuove situazioni.

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