Affaticamento da fine anno scolastico?

12 Maggio 2021

Tempo di lettura: 5 min.

Capita mai che i vostri figli, pur partecipando alla didattica a distanza e non dovendo alzarsi ogni mattina presto e nonostante facciano meno attività del solito e abbiano pomeriggi e week end più liberi, sostengano di sentirsi maggiormente stanchi e affaticati? E lo stesso vale per noi adulti: anche se si passa più tempo a casa, le stanze sono sempre più in disordine e pare manchi sempre il tempo di riordinarle.

Complice la situazione epidemiologica che stiamo vivendo, uno dei neologismi sdoganati dal New York Post nel 2021 è languishing, una parola inglese la cui traduzione è “languire”, che indica uno stato emotivo fatto di incertezza, senso di vuoto, difficoltà a progettare e immaginarsi nel futuro.
In forma più o meno lieve, il fenomeno riguarda anche migliaia di adolescenti e preadolescenti che oltre alle tipiche manifestazioni di inquietudine e incertezza dell’età, si trovano – a causa del covid – a dover sottostare a norme aggiuntive e abitudini differenti: non potersi abbracciare o toccare in classe, dover rinunciare ad attività fisiche abituali, essere costretti all’interno delle mura di casa limitando i rapporti con i propri amici e coetanei.

Non parliamo di una condizione di forte crisi, che richiede l’intervento di esperti costruito sul singolo ragazzo, ma di una condizione generalizzata in cui si percepisce un disagio, e si fa fatica a esprimerlo, condividerlo e dove diventa difficile progettare e organizzarsi. Per questo possono esserci di aiuto alcune applicazioni che, meglio se scaricate sia dai figli che dai genitori, favoriscono un dialogo e un confronto.

Ad esempio la mindfulness, tecnica di meditazione e riflessione, nel mondo anglosassone è ormai utilizzata in diverse scuole per migliorare concentrazione, attenzione, gestione della rabbia e dell’ansia, e non da ultimo il sonno. Due applicazioni utili in questo senso sono The smiling mind, di cui è presente una versione gratuita, e My life, disponibile su abbonamento.

My life è rivolta a giovani dai dieci anni in su, e ha nove personaggi-narratori che raccontano eventi di vita e propongono riflessioni e pensieri. Smiling Mind può essere utilizzata anche con i ragazzi più giovani, ma assieme a un adulto.

Il funzionamento è simile: correlano a un’emozione scelta dal ragazzo un breve video animato, uno spunto di riflessione o una breve attività (per esempio di respirazione, di visualizzazione, brevi esercizi yoga…).Si può stabilire il tempo (anche solo 10 minuti al giorno) e le modalità dedicate alle sessioni di riflessione. E’ possibile creare un calendario con attività prestabilite (per esempio, una routine prima di spegnere il cellulare e prepararsi adeguatamente per andare a letto, privi di stimoli visivi e cognitivi). Attraverso l’agenda si può raggiungere una routine giornaliera, e ricevere ricompense per gli esercizi singoli completati o per un programma di diverse settimane portato a termine.

Entrambe le applicazioni hanno una versione ad uso scolastico, permettendo quindi anche di monitorare il clima di classe e di lavorare collettivamente per migliorare l’atmosfera e i rapporti interpersonali.

 

Forest App è una simpatica applicazione per migliorare la concentrazione durante lo svolgimento di un compito. Uno dei suoi obiettivi è quello di combattere le distrazioni provenienti dai social e dalle applicazioni, attraverso la “tecnica del pomodoro” (dove il pomodoro è il famoso timer usato in cucina per tenere conto dei tempi di cottura). L’uso è semplice: si stabilisce una attività da completare e si avvia il timer, lavorando finché questo non suona. Per utilizzare il cellulare per altri scopi, è necessario uscire dall’applicazione e questo comporta un duplice effetto: il tempo riparte da zero, e l’attività, visualizzata graficamente come una piccola pianta che crescendo diventa un albero, si rinsecchisce. Per ogni attività completata senza interruzioni piantiamo un albero nella nostra personale foresta (è possibile selezionare specie differenti di alberi, e tempi di studio più lunghi producono alberi di dimensioni maggiori), e otteniamo delle “monete” che possiamo spendere all’interno della stessa app.

Una seconda app per lavorare sulla concentrazione e l’attenzione durante lo studio è invece Productivity Challenge Timer. Nell’uso più basilare è un timer: si stabilisce un arco orario (per esempio tre quarti d’ora) in cui compiere un determinato compito mentre un orologio indica quanto tempo manca al termine. Può però fare di più: è possibile pianificare i tempi di studio per più giorni, e -semplicemente attivandola quando si inizia a studiare e spegnendola quando si ha terminato- verifica i tempi abituali di studio e li riprogramma in base alle proprie abitudini.

Infine, Diario Scuola (disponibile anche gratuitamente, ma con inserzioni pubblicitarie), una app che a prima vista può ricordare un normale registro elettronico, ma che permette di gestire autonomamente lo studio e gli impegni correlati: si può inserire il proprio orario scolastico, le singole materie, i compiti in classe e le interrogazioni e stabilire tempi e modi per lo studio. Per esempio si può programmare la preparazione per un’interrogazione della settimana successiva stabilendo che sarebbe bene aver terminato di leggere il testo entro tre giorni, eseguito le mappe concettuali entro quattro, dedicare un’ora al pomeriggio nei due giorni precedenti l’interrogazione per ripetere a voce alta. In questo modo aumenta la consapevolezza del tempo necessario per apprendere e si rafforza l’autonomia.

 

Per i bambini e i ragazzi diventa sempre più importante instaurare una relazione sana con la tecnologia, imparando a sfruttare le sue opportunità e sapendo al contempo controllare e governare rischi ed effetti indesiderati. E i genitori possono fare molto per contribuire al loro “benessere digitale”, aiutando i figli a vivere esperienze positive sul web. A cominciare dalla scelta degli strumenti più utili per la navigazione in sicurezza, come il parental control: un sistema che permette di monitorare, attraverso l’applicazione di filtri e limitazioni, le attività virtuali dei più piccoli. L’attività di monitoring sull’uso del telefono da parte dei figli aiuta infatti a proteggerli da contenuti inadatti, contatti pericolosi e regolamentare meglio qualità e tempi di utilizzo.

In questo senso l’App di Parental Control WINDTRE Family Protect potrebbe fare al caso vostro! Scopri di più su caratteristiche e funzionalità dell’app nella serie di articoli dedicati o qui.

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