Parità di genere

27 Gennaio 2021

Tempo di lettura: 4 min.

In questi anni di scuola media il tema della parità di genere è stato spesso affrontato nelle classi dei miei figli. La cosa ovviamente mi ha fatto molto piacere. Mi hanno colpito non solo l’autenticità del loro interesse, ma anche la prontezza con cui hanno assimilato il tema per tradurlo in riflessioni e comportamenti concreti.

Se nel secolo scorso la parità di genere è stata una conquista sostanziale del mondo occidentale, con l’emanazione di leggi che sulla carta sancivano l’uguaglianza tra uomini e donne, nel nuovo millennio le donne stanno continuando a lottare perché le pari opportunità vengano di fatto riconosciute ovunque e in ogni ambito. Le istituzioni sovranazionali spesso si affiancano a voci femminili che provengono da Paesi in cui ancora si combatte per l’istruzione e la parità dei diritti delle bambine e delle ragazze, e anche nelle società più industrializzate e tecnologicamente evolute molto rimane da fare per eliminare discriminazioni striscianti, che continuano a influenzare la vita delle donne. Si tratta spesso di convenzioni, abitudini, atteggiamenti e linguaggi radicati nel quotidiano, che oggi fortunatamente vengono denunciati e messi in discussione per sollecitare un maggiore livello di consapevolezza. È questa la strada per aprire al vero cambiamento, tanto più efficace se lo si innesca a partire dalle giovani generazioni.

In famiglia e a scuola è quindi importante sollecitare riflessioni e confronto sulla parità di genere. E poiché spesso con i bambini vale di più raccontare che spiegare, ecco una proposta di 5 titoli di film e serie tv utili per portare alla loro attenzione le figure chiave e le lotte che nei secoli scorsi hanno aperto la strada al riconoscimento dei diritti delle donne.

Enola Holmes
Tratto dal primo romanzo della serie The Enola Holmes Mysteries, questo film ha per protagonista la sorella sedicenne di Sherlock Holmes. Cresciuta sul finire del 1800 da una madre femminista che le insegna le scienze e le discipline sportive, è un’adolescente decisamente diversa dalle coetanee. Quando la madre scompare misteriosamente da casa, non esita infatti a mettersi contro il volere del fratello Mycroft e a intraprendere un viaggio rocambolesco verso Londra.
Complice la presenza di una delle attrici più amate dalle nuove generazioni (Millie Bobby Brown, già star della serie Stranger Things), il film per la sua modernità cattura l’attenzione dei più giovani, mostrando loro come un secolo fa l’educazione familiare e scolastica fosse ben più claustrofobica e limitante per le donne. Inoltre, sullo sfondo tratteggia la nascita del movimento delle suffragette nel Regno Unito, che costituisce un passaggio fondamentale nella lotta per i diritti delle donne.
Su Netflix

Il diritto di contare
Donne e di colore, negli anni Sessanta Katherine, Dorothy e Mary fanno parte del programma spaziale della Nasa e ogni giorno si recano in ufficio per fare calcoli (siamo nell’epoca pre computer). Sono bravissime con i numeri, ma ciò non basta per dare loro gli stessi diritti di cui godono i colleghi maschi bianchi. Si trovano infatti a opporre resistenza su un duplice fronte: quello del razzismo (negli Stati Uniti vigono le leggi sulla segregazione razziale) e quello del sessismo. Combattono con le armi della determinazione, dell’intelligenza e dello studio, in particolare delle materie scientifiche, a cui una volta si pensava che le ragazze fossero meno portate. Il film si ispira alla vera storia di Katherine Johnson, matematica e fisica afroamericana che con i suoi calcoli contribuì a tracciare le traiettorie per la missione Apollo 11. Disponibile su diverse piattaforme.

Indomite
Serie animata francese, disponibile in italiano su RaiPlay, Indomite racconta di 30 donne che nei secoli scorsi si sono distinte per la loro voglia di farcela in un mondo in cui le regole erano dettate solamente dagli uomini. Ogni episodio dura tre minuti e tratteggia in modo efficace il profilo di un’attivista, un’attrice, una giornalista, una scienziata o una rivoluzionaria, insomma donne in grado di superare gli stereotipi di genere dell’epoca in cui vissero. Si tratta spesso di figure dimenticate, che rientrano di diritto nella Storia per dare modelli positivi alle bambine e alle ragazze di oggi.

Chiamatemi Anna
Questa serie tv si ispira (abbastanza liberamente) al popolare romanzo di inizio Novecento di Lucy Maud Montgomery, Anna dai capelli rossi. Rispetto alla versione animata degli anni Ottanta, la serie di Netflix punta a rileggere i tratti salienti della personalità dell’orfana Anna attraverso la lente dell’emancipazione femminile. I bellissimi paesaggi della Nuova Scozia fanno da sfondo alle sue vicende e a quelle di tanti altri personaggi percepiti come “diversi” dalla società perbenista di Avonlea, come l’eccentrica prozia Josephine, la moderna Muriel Stacy (insegnate troppo lontana dai modelli femminili dell’epoca per essere accettata in città) e l’amico Cole, alle prese con un’omosessualità difficile da dichiarare.

Purl
Infine un cortometraggio di Pixar, per affrontare le tematiche di genere anche con i bambini più piccoli e mostrare loro che la diversità, qualunque essa sia, non deve essere discriminata. Il tenero gomitolo Purl, fatto di soffice lana rosa, lotta per integrarsi in un ufficio di soli uomini, tutti rigorosamente nerovestiti. La sua strategia prevede di omologarsi ai colleghi maschi, fino ad assumerne gli atteggiamenti, anche quelli più odiosi. Le cose sono però destinate a cambiare quando un altro gomitolo arriva in ufficio e a Purl si impone di fare una scelta…

 

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