a cura della Redazione
Si tratta di un termine ormai sentito e usato: lo “screen time” è il tempo che i bambini trascorrono davanti a uno schermo, computer, tv, tablet o smartphone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso posizione a riguardo stilando le linee guida che riguardano specificamente i bambini sotto i 5 anni di età.
L’OMS invita all’attività fisica contro un modello di vita sempre più sedentaria, che nuoce alla salute nel breve e nel lungo periodo. Quindi no agli schermi per i bambini al di sotto dei 2 anni di età, e al massimo per un’ora per i bambini tra i 2 e i 4 anni.
L’OMS precisa che in questa fascia di età è bene trascorrere almeno 3 ore al giorno impegnati in un’attività fisica, meglio se all’aperto.
Le regole dettate dall’OMS sono parse a molti nel campo (per esempio l’autore Jordan Shapiro) un po’ troppo restrittive, ma va considerato che si limitano e focalizzano sui primi anni di vita, in cui è bene non esagerare con l’esposizione a fonti luminose e in generale ad animazioni complesse.
Più il bambino cresce d’età, più l’approccio largamente condiviso include una maggiore responsabilizzazione e un invito all’autonomia nella gestione delle tecnologie.
Se da un lato il consiglio degli esperti è quello di concordare regole e tempi per lo screen time, dall’altro un supporto utile nella gestione del tempo passato davanti agli schermi è il parental control o filtro famiglia, un software o un’app che consente di evitare l’esposizione dei bambini a contenuti considerati per loro inopportuni, ma anche di limitare e monitorare il loro utilizzo del computer, per esempio impostando la durata e il numero giornaliero delle connessioni, i programmi e i videogiochi cui possono accedere.
È utile anche fare un passo indietro e riflettere sui tipi di schermi con cui i figli interagiscono durante la giornata, e sulle attività svolte. In generale, il tablet è più indicato dello smartphone per bambine e bambini che frequentano la scuola primaria, sia per il formato che per i tipi di attività, generalmente ludico-didattiche, che possono svolgervi.
È meglio passare più tempo a svolgere un’attività formativa su un dispositivo, che permette di imparare in maniera stimolante, piuttosto che passare tanti brevi momenti passivi.
E voi come gestite lo screen time dei vostri figli? Condividete le vostre esperienze nei commenti o ponete una domanda agli esperti!
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